Fino a che età hai creduto all’omone dalla barba bianca che distribuisce regali ai bambini a Natale (solo se hanno fatto i bravi durante l’anno)? Io devo dire la verità: ci ho creduto a lungo, fino a quando qualche amichetto mi ha svelato che Babbo Natale non esiste nella realtà, e che quelli che si vedono in giro o a portare regali nelle case sono persone che si travestono, proprio come si fa a Carnevale! Avevo circa dieci anni. Oggi, però, credo che i bambini smettano di credere alle favole molto prima (purtroppo). Forse per colpa della tecnologia?

Ciò con toglie (e mi rivolgo ai genitori, ovviamente) che forse dovremmo lasciare che siano loro, i nostri figli, a scoprire la verità sull’esistenza di Babbo Natale, senza essere noi a mostrargliela.

Secondo alcune ricerche, infatti, pare che vi siano parecchi benefici psicologici legati al fatto di credere all’esistenza di Babbo Natale. Alison Gopnik, psicologa esperta di sviluppo cognitivo infantile, ha infatti scritto in uno dei suoi volumi dedicati all’argomento che “Quando i bambini “fanno finta di”, esercitano una capacità cruciale da un punto di vista evolutivo: quella di figurarsi modi alternativi in cui la realtà potrebbe essere”.

Quindi, ben venga che i bimbi si scervellino o si pongano domande su come faccia Babbo Natale, così anziano e dotato di una slitta trainata da renne, a consegnare regali a tutti i bambini del mondo nel giro di una sola notte. Oppure, di come faccia, così grande e grosso, ad attraversare le cappe dei camini che sono strette, per arrivare nelle case attraverso i camini. Nel trovare risposta a tali domande, nei bambini si attiva infatti lo stesso tipo di immaginazione che interviene per la soluzione di problemi scientifici.

La maggior parte degli esperti è concorde nel ritenere che credere a Babbo Natale sia una normale fase dello sviluppo cognitivo che ognuno di noi attraversa durante l’infanzia. Quella che si racconta su Babbo Natale, insomma, non è una semplice bugia fine a se stessa, bensì una specie di “esortazione a partecipare ad una storia di fantasia”. A sostenerlo è Jacqueline Wooleey, psicologa all’università del Texas.

Sono invece pochi gli esperti che parlano di “trauma” per i bambini, derivante dalla scoperta che l’uomo barbuto vestito di rosso in realtà non esiste. Infatti, al contrario di ciò che si pensa solitamente, tale scoperta non arriva mai all’improvviso, ma dopo una serie di circostanze che conducono il bambino verso la rivelazione.

Succede che, arrivati all’età di circa dieci anni, i bambini perdano la fiducia nel confronti di miti apparentemente incrollabili come Babbo Natale. Può bastare un dubbio instillato da un compagno più esperto, oppure semplicemente arriva il momento di non crederci più, in modo del tutto spontaneo e naturale.

Articolo precedenteTradizioni di Natale: il Presepe
Articolo successivoTradizioni Natalizie Strane o Bizzarre in Europa

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui